lunedì 15 luglio 2019

Pedalando in bicicletta.

In questi giorni sto sistemando le ultime cose, in parte burocratiche, giusto per non ritrovarmi dall'altra parte del mondo con questioni irrisolte ed evitare notifiche che si mettono sulle mie tracce alla ricerca di firme e pagamenti incompiuti. 
No, per carità! Lasciamoci bene burocrazia! 
Prendo la mia bicicletta e mi sposto da un ufficio all'altro, oppure rimango in attesa di eterne canzoni telefoniche che tra una musica e l'altra ti ripetono di stare in linea per parlare con l'operatore e quando finalmente senti la sua voce, dopo che presa dallo sfinimento stai per chiudere, perché non ne puoi più di quel jingle infinito, ti commuovi e gli dici: "Ma allora esisti!", mentre quello che non esiste più è il tuo credito! 
Le mie cose personali (libri, oggetti, ricordi) sono già dentro gli scatoloni, emigrati, ancora una volta, a casa dei mie, che felici di essersene sbarazzati dopo il mio ritorno, se li rivedono nuovamente in casa, trasformandola in uno stile etnico che dialoga con l'antiquariato. Le statuine della Tanzania accanto ai cimeli vintage di mamma, i cesti

dell'Etiopia accanto alle bomboniere, le pietre colorate del Minas Gerais nella scatolina con le caramelle! Aiuto!

Anche se sono solo cose io li considero un pò parte di me, ogni oggetto racchiude una storia, un ricordo, la dimensione di un viaggio con il suo percorso.
Quando ci si prepara alla partenza bisogna essere bravi a saper riporre delicatamente, dentro agli scatoloni del cuore, i ricordi e i momenti che hanno segnato i nostri passi nel cammino della vita, non per abbandonarli chiusi da un nastro isolante, ma al contrario per gestirli in un ordine che sappia far posto ad altri ricordi e tracce che arriveranno con le nuove esperienze. 
Fondamentalmente ci portiamo dietro tutto di noi stessi, ma è importante avere la capacità di saper collocare i momenti passati e saper accogliere quelli nuovi. Bisogna saper far spazio dentro di noi, sempre!
Con la mia bicicletta non solo giro da un ufficio all'altro, ma anche da una casa all'altra, perché gli abbracci e i saluti agli amici sono volutamente e rigorosamente d'obbligo, sono tatuaggi invisibili stampati con l'inchiostro del cuore, disegni da guardare con nostalgia e affetto. 
Ed è proprio questa la parte più difficile in preparazione alla partenza: il distacco dagli affetti.
Non mi abituo mai a lasciare, più passano gli anni e più la considero una ferita che fa male.
Questo perché oltre ad allargarsi la ferita, si allunga anche la mia età anagrafica, quella dei mie cari, degli amici, mentre il tempo, al contrario, si accorcia sempre più.
Mia mamma questa volta non l'ha presa bene, non solo per gli scatoloni di ritorno da gestire, ma perché ancora una volta vado via.
E questa volta per lei il distacco fa più male e di riflesso anche a me.
Ciò che ci ha aiutato a gestire questa emozione, è quello di aver costruito insieme un balsamo per lenire il "dolore", basato sul credere in quello che faccio, nel capire la mia scelta e valorizzarla. E' importante quando riesci a trasmettere alle persone le motivazioni che ti spingono a partire, mi sembra che sia un partire insieme, io fisicamente e gli altri con me mentalmente. Come dico sempre, missione è un NOI, non un IO. 
Si costruisce insieme e si può condividere insieme, anche stando in posti diversi e il sostegno e l'incoraggiamento degli altri sono vere bombole di ossigeno nei momenti di apnea.
In Africa esiste un concetto noto come UBUNTU, un "IO sono, perché NOI siamo".
L'UBUNTU esorta a sostenersi e aiutarsi reciprocamente, a prendere coscienza non solo dei propri diritti, ma anche dei propri doveri, un senso profondo dell'essere umani solo attraverso l'umanità degli altri. Straordinaria e indispensabile questa etica dell'Africa Sub-Sahariana, dovremmo imparare tutti a saper creare UBUNTU, soprattutto in questo mondo che va alla rovescia.
Per concludere posso dire che le mie esperienze passate mi hanno insegnato a mettere il cuore dentro l'ostacolo e a non lasciarmi rubare l'entusiasmo, quindi sono pronta di nuovo a partire con i mie scatoloni virtuali, con i miei tatuaggi nel cuore e con i miei passi che mi portano verso l'Altro.
UBUNTU!

P.S La bici l'ho lasciata sotto casa di un'amica, adesso pedalerà lei!!



Data della partenza: 30 luglio.