venerdì 14 febbraio 2020

Pellegrino da Trindade

"Pellegrino, tu lo sai, non esiste cammino.
Passo a passo, poco a poco e il cammino si fa..."

Dal 26 gennaio al 2 febbraio, ho partecipato ad un pellegrinaggio...peregrinação...
Una settimana di cammino a piedi, senza soldi, con uno zaino in spalla, con poche cose indispensabili e un bastone per aiutare il mio piede, ancora sotto pressione, per causa della cikungunha. Con un piccolo gruppo della Comunità, abbiamo visitato a piedi diverse comunità dell'interior di Bahia, nella zona rurale. Quasi una quindicina di Comunità, camminando lungo sentieri e strade sterrate, con paesaggi di una bellezza straordinaria, ricchi di una vegetazione con una  tonalità di verde differente, dal più chiaro, al più scuro e un azzurro di cielo, limpido e luminoso, con panna montata di nuvole bianche: bellissimo!
Era la prima volta, per me, non ho mai fatto una pellegrinaggio a piedi, utilizzando la sola forza del mio corpo, le mie gambe, i miei piedi e le mie spalle per caricare il peso, non troppo pesante, del mio zaino. I pellegrinaggi vissuti dalla Comunità Trindade, sono fonte dal quale tutto sboccia, germoglia. Per il pellegrino il cammino è il primo e insostituibile luogo di vita, è la sua "terra", il suolo, che da significato a tutti gli altri spazi di vita. 
Nel cammino la Comunità Trindade assume il suo volto pellegrino, la sua mistica, la sua spiritualità, perchè il vero e grande pellegrinaggio è prima di tutto interiore.
I tuoi occhi si riversano dentro, imparando a guardarti, a conoscere i tuoi limiti.
Le tue orecchie si riversano dentro, imparando ad ascoltarti e i tuoi piedi cominciano a lasciare orme nel tuo sentiero interiore e tutto brota...germoglia, per poi saper creare quel binomio che ti lavora dentro: ascolto interiore ed esteriore (ascoltare i suoni della natura, degli spazi, dei luoghi che si visitano, ascoltare gli Altri...), fatica interiore ed esteriore (percepire il tuo corpo), sguardo interiore ed esteriore (saper guardare e contemplare quello che ti sta attorno, saper "vedere"). 
Tutto in una mistica legata ad una spiritualità che ti connette con tutto ciò, in un incontro con il Divino Trinitario, che cammina con te. 
Un Dio Pellegrino che assume la forma dei tuoi passi.
La parola che mi ha accompagnata in quei giorni è stata gratidão...gratitudine. 
Grata per tutto quello che stavo vivendo e sperimentando. 
L'essere accolta nelle comunità rurali, fatti di vita semplice, chiara, senza troppi artifici, dove chi ti ospita ti accoglie con serenità e cura, mettendo la sua casa a tua disposizione, nutrendoti, offrendoti il meglio, è stata una grande lezione e ricchezza di vita, che mi ha fatto sentire piccola di fronte alla disponibilità amorevole di quelle persone. 
Eri straniero e ti ho accolto...eri pellegrino e ti ho accolto, senza sapere da dove venivi e chi eri...ti ho accolto! 
Credo che in quegli incontri, sperimenti la presenza di Dio, il suo essere carne e respiro attraverso gli Altri. 
Sono tante le persone che ho incontrato e anche se i nomi a distanza di tempo si sono sbiaditi nella memoria, c'è chi ha lasciato in dono, il racconto di un pezzetto di vita che è rimasto nel mio sentiero interiore e che rimarrà. 
Disarmante, anche, la semplicità che si incontra nel cammino, di come per vivere basta così poco per stare bene, perchè tutto quello che hai di prezioso viene da dentro, tutto il resto è solo un artificio, un supplemento che montiamo e complichiamo dandogli un valore sbagliato. 
Il mio piede ha retto per tutti i 7 giorni, solo alla fine, si è lasciato andare, gonfiandosi un pò...ma solo alla fine! Grazie al mio corpo che ha resistito nel cammino, a volte nei suoi 10 km al giorno o anche meno, dipendendo dalla distanza da Comunità in Comunità.
Altra cosa importante, non si portano soldi con sé, si sperimenta il chiedere alle persone, un pò d'acqua, l'accoglienza, un posto per dormire, un piatto per mangiare....in fondo era così anche per Gesù e i discepoli!
Camminando incontri alberi di mango, di frutta, che mangi e che raccogli per strada, tutto ti nutre, la natura ti viene incontro, ti accoglie, anche qui sperimenti la bellezza di una vita semplice che è dono per chi la sa vivere. Tristezza pensare di come il creato, la natura, la terra sia così martoriata e "violentata" a causa degli interessi economici, che distruggono e non preservano. La terra ha tanto da offrire, la terra nutre, sa amarti, se tu la sai amare.
Questo il mio primo pellegrinaggio....mangiando frutta raccolta da terra, chiedendo acqua a chi si incontrava, dormendo di casa in casa, camminando esteriormente e interiormente, con un paio di chinelo...un semplice paio di infradito.
Viva la Vita! 







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