giovedì 22 ottobre 2020

ILLUSIONE

 Si chiama illusione quello dello specchio che si rompe in mille pezzi dopo che si è schiantato con la realtà.
Quei pezzi a terra formano parti del tuo corpo che devi recuperare.
Più lo schianto è forte, più i pezzi sono così minuscoli che non sai a quale parte del tuo corpo appartengono: sarà quel pezzo lì che fa parte del mio braccio? o del mio occhio? La parte del cuore è quella più difficile, perché sono pezzettini e pezzettini che si spargono ovunque. Più l'illusione è grande, più il cuore si rompe in mille pezzi. Devi cercare dappertutto per ricomporlo come era, ma non sarà mai come prima.
Sarà pieno di cicatrici e tagli ben in evidenza, forse con qualche parte mancante.
Quel vuoto te lo porterai dietro per tutta la vita, perché ogni pezzettino è unico e raro, non si può sostituire. Ci si convive e si impara a conviverci con le assenze, i vuoti, le ferite, le nostre parti amputate. Tutto torna storia nelle nostre pagine della vita, torna lettura che possiamo rileggere con toni diversi, ma sempre con quella nostalgia per quel pezzettino mancante, radiografia di un vuoto del nostro vivere.

Di illusioni che si schiantano contro il muro ce ne sono molte in questo tempo di Covid. Si aspetta l'arrivo di un vaccino che possa spezzare un isolamento forzato, si aspetta di riprendere a fare le cose. Si aspetta.
Ma non tutte le persone stanno vivendo l'isolamento, in particolare i giovani, che se ne vanno in giro senza mascherina, come se niente fosse e anche molti adulti. Mannaggia!!
L'isolamento forzato, in alcune situazioni si può evitare, ma l'uso della mascherina no.
Sono quasi 8 mesi che non metto piede fuori dalla Comunità e mi sta pesando molto, molto. Allora pensi a tutte quelle illusioni che ti eri fatta e come queste si sgretolano così, in una realtà cambiata da un momento all'altro.
Si sgretolano nelle storie di chi vive con te, si sgretolano nei discorsi presi a pugni dall'evidenza, si sgretolano nelle imposizioni degli altri: " Non si può uscire" "Non puoi mettere la vita degli altri in pericolo" "Se esci devi stare in quarantena per 14 giorni"......tutti pezzettini che si schiantano contro il muro.
Due mie carissimi amici sono andati via, uno perché era arrivato il momento per lui di iniziare a riprendere la propria vita in mano, dopo due anni vissuti qui alla Trindade, stanco, anche di questo isolamento forzato e ben pronto per spiccare il volo, l'altro perché costretto, visto che ha ripreso a lavorare e non puó fare avanti e indietro dalla Trindade, perché hanno paura che possa portare il virus dentro la Comunità. Sono due mancanze che si fanno sentire per me, amici di risate, di confidenze, di chiacchere, di stronzate per strappare sorrisi. Mancano e fanno il vuoto. Non ci si può vedere perché hanno deciso che cosí si deve procedere qui, che i soggetti più deboli devono essere tutelati al massimo, ma pesa tutto ció.
Sembra quasi che la tristezza accompagni alcuni momenti della giornata, sognando sto benedetto vaccino che liberi .
Sto cercando di portare avanti alcuni lavori con l'artigianato, di coinvolgere chi é capace di realizzare alcune opere, come il mosaico o i giornali che vengono utilizzati come cestini per il bagno.....ma sembra che siano cose che servono piú a me che agli altri, per dire: "anche oggi é andata!".
Allora mi lascio condurre da alcuni pensieri che metto giù su carta, come quello che ho scritto sopra, perché il tempo per pensare é molto e ne avanza.
Se prima era tutto frenetico, pieno e attivo, ora é il contrario.
Dicono che bisogna approfittare di questo tempo "immobile", che serve per entrare dentro di noi, per fare pausa, per silenziare, ma non deve essere imposto, deve essere desiderato, cercato, creato dalla libertà di poterlo scegliere...così non si sceglie, perché é obbligatorio e tutto quello che é obbligatorio scazza con il mio modo di essere e di vivere la vita. Si può accettare, modellare, fino a sopportarlo, perché alla fine é questo quello che porta, sopportarlo, non amarlo. Con E. e V. gli amici di cui ho parlato prima, eravamo arrivati a condividere questa sopportazione comune e quando si é insieme, tutto diventa più leggero, perché si dividono i pesi, da soli il peso é maggiore e faticoso. Nonostante tutto, c'é sempre il dire grazie per il dono della vita e cercare sempre il lato positivo in ogni cosa, perché questo lo si impara nella condivisione con gli altri e in quella piccola luce interiore, riscaldata dalla Parola, ma é un apprendimento che non bisogna tralasciare, al contrario, la prima cosa che faccio quando apro gli occhi al mattino é dire: "Grazie!"
Perché il profumo della Vita é interiore, é dentro di noi e nonostante tutto, nonostante la realtà cerchi di svuotarlo, esala bellezza e voglia di vivere, sempre.

Deixa a luz de Deus entrar!


Guarda sempre al lato positivo di tutte le cose