venerdì 3 aprile 2020

Andrà tutto bene....Andrà tutto bene? ....Andrà!

In realtà mi era venuto in mente un altro titolo per questo post, tipo "L' Amore ai tempi del colera" prendendo in prestito il libro di Gabriel Garcia Marquez, che non ho letto, ma che mi ha suggerito la dimensione temporale che stiamo vivendo. Sostituisco il colera con il Coronavirus e mi domando come stiamo vivendo l'amore, le nostre relazioni, i nostri affetti, la nostra solidarietà in questa pandemia epocale. 
Fino a tre/quattro mesi fa questo virus apparteneva alla Cina, era una preoccupazione appannata, qualcosa di lontano, oggi ci costringe a guardare le nostre paure, le nostre debolezze, i nostri errori come umanità. 
Dalla Cina e dall'Asia, si è spostato rapidamente in Europa e alla mia cara Italia, che registra il maggior numero di morti rispetto agli altri paesi. Per poi attraversare l'Oceano e arrivare fino a qui, in Brasile e in altri stati dell'America Latina e toccare ogni angolo del mondo.  E' un buon viaggiatore questo virus! 
Improvvisamente l'umanità sembra "svegliarsi" e ricordarsi dell'importanza del valore della vita, delle relazioni, delle piccole cose che si fanno ogni giorno e che ne ignoriamo l'importanza, come semplicemente passeggiare in un parco o per le vie della città. Passeggiare spensierati, senza avere paura di toccare cose o persone, respirare, sorridere, cantare, inciampare in questa vita sporcandoci di tutte le cose belle che ci sono, che lasciano impronte e segni per ricordarci di quanto bella è! Adesso, invece, igienizziamo, laviamo, sterilizziamo, disinfettiamo, con la paura di essere contaminati, riducendoci a guardare il cielo da una finestra o da un balcone, da qualcosa che ci fa sentire estranei, lontani e sempre più soli. 
Non so come sia nato questo Coronavirus, non so neanche perchè si chiama così, so solo che può prendere le nostre vite e spegnere per sempre i nostri cuori. Sono tanti i morti, sono tante le persone che stanno vivendo lutti e se anche nei giornali o alla tv riempiono grafici con numeri e statistiche, sono persone che non ci sono più e mi da una profonda tristezza. 
Siamo entrati in isolamento anche noi, come Comunità. 
I numeri di contagi in Brasile stanno aumentando, siamo a quasi più di 7.000 casi confermati e più di 300 morti, i numeri sono destinati a crescere, purtroppo, già da domani non saranno più gli stessi.
La realtà del Brasile è ben complessa, a livello sanitario non ci sono strutture, mezzi sufficienti e adeguati per far fronte ad un collasso epidemico, se così si può chiamare. 
Se penso, poi, alla realtà delle favelas con i suoi agglomerati di persone, le sue infrastrutture carenti, la sua povertà, difficile seguire le misure necessarie del chiudersi in casa o lavarsi costantemente le mani. Penso, poi, a tutte quelle persone che una casa non ce l'hanno, che vivono per strada e sono tante qui, come possono affrontare il problema del Coronavirus?
La nostra Comunità è una comunità che accoglie persone di strada e se in questo momento non possiamo più fare accoglienza per tutelare chi vive in comunità, il nostro pensiero e la nostra preoccupazione è sempre per loro.
Ieri abbiamo distribuito delle ceste basiche (alimenti di prima necessità) a delle famiglie in situazione di povertà, che abitano vicino a noi. In qualche modo, vogliamo continuare a dare una mano a chi è in difficoltà. Si va in coppia, mantenendo una certa distanza e prendendo le giuste precauzioni e quando si ritorna si fa la doccia e si cambiano subito i vestiti, prima di incontrare gli altri. Non vogliamo dimenticare il nostro focus, la nostra scelta di essere accanto a chi è più emarginato, perchè sono tante le povertà che ci sono attorno e molte sono senza difese. 
Una cosa agghiacciante è che alcuni rappresentanti politici stanno seguendo la linea del "va tutto bene....non preoccupiamoci di una semplice influenza!" "non fermiamo l'economia....continuiamo ad andare in giro, non stiamo a casa, non fermatevi di lavorare, comprare..." quando l'organizzazione mondiale della sanità dice il contrario e le notizie via web mostrano bare che aspettano di essere sepolte!! 
Pazzesca questa superficialità politica ed etica! 
Fortunatamente non tutti i Governatori, dei 26 stati del Brasile, stanno seguendo questa linea e sono per rimarcare il messaggio globale: "state a casa! Cerchiamo di ridurre i contagi!".
Grazie! Facciamo così, altrimenti sarà un disastro.
Il Coronavirus ha cambiato la nostra quotidianità, ci ha costretti ad un isolamento sociale che ha portato ad una nuova organizzazione del tempo. 
Adesso dobbiamo riempire dei momenti che prima erano per altro, dobbiamo riconsiderare le nostre attività e ridarle un ulteriore significato. Anche gli stati d'animo si sono intensificati, con un minimo comun denominatore uguale per tutti: la voglia di uscire, andare, incontrare, ma teniamo botta, perchè  sappiamo che la cosa migliore da fare è l'isolamento.
Parlando di riorganizzazione del tempo e delle attività, tutte le mattine conduco il laboratorio di artigianato. Con un piccolo gruppo che ha voglia di cimentarsi in qualcosa di creativo, disegniamo, facciamo mosaici, mandala,  pitturiamo, tiriamo fuori qualche idea, così la mattina passa. Alcuni dei ragazzi più giovani hanno inventato delle cose originali, tipo dei porta cellulari di legno (tutto materiale riciclato) o hanno iniziato a creare qualcosa. 
Stanno venendo fuori delle idee carine. 
Abbiamo messo anche una corda elastica, in giardino, per poter camminarci sopra e imparare a mantenere l'equilibrio.
Un altalena, per dondolarsi, andando su e giù coi pensieri, lasciando quelli pesanti alle spalle e cercando dei nuovi in avanti. Come Comunità siamo fortunati e ce lo ripetiamo spesso, è vero, che siamo sempre qua, che non possiamo uscire, ma abbiamo uno spazio grande e verde che ci permette di camminare e cambiare luogo, se ci stanchiamo di stare in "casa"...in chiesa. 
Altra cosa che il Coronavirus ha portato di nuovo e che ci ha costretto a fare, è quello di costruire un cancello, di legno, con tavole riciclate che avevamo da parte, non esiste campanello, ma un bastone di ferro attaccato ad una piastra metallica che invita la gente a batterci sopra per avvisarci della loro presenza. Non avevamo cancelli o porte prima di questo isolamento, tutto era aperto e chiunque poteva entrare senza avvisare. Ora, purtroppo, abbiamo dovuto farlo, sempre per tutelare chi è più vulnerabile con la salute e per tutelarci. Ma c'è una scritta in alto sopra le assi di legno ed è: "Benvenuto, avvisa la tua presenza, ti veniamo incontro", perchè è quello che continuiamo a fare, andare incontro.
I primi tempi per me sono stati ben duri. Le notizie dall'Italia, il numero dei morti, il pensiero della mia famiglia, gli amici.....molta nostalgia e preoccupazione, in più l'arrivo del Coronavirus qui in America Latina, il cambiamento della nostra quotidianità, l'isolamento. E' stato come un uragano che ha buttato all'aria tutto, è che ha portato a ridare ordine alle cose che ha gettato per terra. Ci sono cose che riesci a riporle nello stesso posto, altre in cui devi cercare una nuova collocazione. Nelle nostre preghiere ci mettiamo tutto il mondo, questo momento difficile, pesante e pieno di lutti. Non ci scordiamo mai di farlo, perchè il nostro pensiero possa arrivare all'orecchio di Dio prendendoci in braccio con la sua misericordia e tenerezza.
Vai passar ....sim, vai passar....spero presto, molto presto.
Andrà tutto bene....andrà tutto bene?....Andrà!


                                                  Comunidade Trindade

                                           Valglenio e i porta cellulari fatti in legno

                                                             Artigianato fai da te

                                           Norma felice sull'altalena

                                           Momenti di laboratorio di artigianato

                                            I nostri momenti di preghiera

il cancello di legno che abbiamo costruito 

in cucina...ritorniamo a cucinare con la bombola a gas, 
perchè non possiamo più uscire a procurare la legna

in cerca di equilibrio

                                            ricordarsi della bellezza delle cose semplici

                                                   momenti di gioco a carte....per passare il tempo.
in tempo di Coronavirus: vi voglio bene!



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