domenica 11 aprile 2021

Pioggia...riflessione e comunicato stampa.

"Scende la pioggia ma che fa 
crolla il mondo addosso a me
per amore sto morendo."

Questo era il ritornello di una canzone di Gianni Morandi che mi viene sempre in mente quando piove. 
E in questi giorni, piove, piove molto. Il cielo continua ad essere tappezzato di nuvoloni grigi, ben minacciosi. 
E il mondo in un certo senso "crolla",  qui in Salvador, soprattutto in alcuni barrios, perché si allaga tutto ed é un vero disastro.
Le strade diventano piscine di acqua sporca e fognaria, le macchine e gli autobus diventano "barche" su cui viaggiare con una velocità di lumaca. Si blocca tutto, é veramente rischioso e poco pratico camminare e guidare per strada. 
Sembra di essere a Venezia dove al posto delle gondole ci sono le macchine. 
Neanche le scarpe da tennis ti salvano, perché la quantità di acqua per strada é così grande che ci fai il bagno completamente...calze e scarpe complete. 
Meglio gli infradito, così camminando i piedi si possono in qualche modo asciugare, ma poi quando arrivi a casa te li devi lavare bene, perché é tutta acqua che fuoriesce dalla fogne. 
Ieri irmã Cleliangela, che insieme alla sua comunità di suore vive nel bairro da Paz, di Salvador, ci ha fatto sapere delle condizioni del bairro e di molte famiglie che si sono viste case e abitazioni completamente allagate. I vigili del fuoco hanno aiutato a mettere in salvo alcune persone, utilizzando piccole imbarcazioni. 
Sono quartieri poveri e quel poco che le famiglie hanno se lo vedono portare via dalla pioggia. Salvador non é una città che sa gestire queste forti piogge, veri e propri nubifragi, non ci sono buone reti fognarie, le strade sono irregolari e i quartieri poveri sono case precarie, con infrastrutture precarie. Un vero disastro!
Quando piove io in caso devo collocare secchio, pentole, recipienti in zone dove entra l'acqua, perché il tetto ha dei buchi e i goccioloni creano pozzanghere nel pavimento, ma tutto gestibile, fortunatamente in questo quartiere siamo fuori dalla sventura di quello che é successo nel bairro da Paz e con molto dispiacere penso alle difficoltà di chi é costretto a dover ricominciare tutto da capo e a recuperare quello che ha perso.  
Riporto alcuni link che si possono andare a vedere per capire cosa significa quando piove....qui in Salvador!

https://globoplay.globo.com/v/9421385/
https://g1.globo.com/ba/bahia/video/chuva-forte-alaga-regiao-do-bairro-de-periperi-em-salvador-9420951.ghtml

Vorrei portare una piccola riflessione, che é da tempo che mi gira intorno, una riflessione opinabile e discutibile.
Mi é capitato di leggere, da qualche parte, ora non mi ricordo dove, che il classico modo di dire: "Siamo tutti sulla stessa barca", non é del tutto corretto.
Ossia....non é vero che siamo tutti sulla stessa barca, ma siamo tutti sullo stesso mare. Perché non tutte le barche sono uguali, c'é chi ha a disposizione uno yacht, chi un gommone, chi una barchetta, chi una zattera, per dire che non tutti hanno le stesse possibilità per dimenarsi in questo mare, dove tutti ci troviamo.
Il mare é lo stesso, ma le possibilità, i mezzi per salvarsi e stare a galla sono diversi. In effetti se penso a qui e in altre parti del mondo dove le possibilità non sono uguali per tutti, dove le ingiustizie sono ben palpabili e concrete nella vita di tutti i giorni, che riconosco quei brandelli di zattera dove ci si aggrappa per non affogare. Chiaro che questo é un altro modo di vedere e interpretare la frase "siamo tutti sulla stessa barca", si parte dal punto di vista dei mezzi a disposizione, ma mi é piaciuto questo rovesciamento di prospettiva, perché é una verità che ci azzecca ed é un modo di vedere le cose da un altro punto di vista. 
Viva la diversità e la differenza di pensiero, é così difficile mettere sul tavolo prospettive diverse, idee diverse, modi di pensare diversi. Trovo bellissimo chi impara a prendere in considerazione cose che gli sfuggivano o che accetta che l'Altro possa aiutarlo a pensare. Siamo così chiusi nelle nostre convinzioni che a volte, inconsciamente, vogliamo che gli altri la pensino come noi o ci sentiamo sempre dalla parte del giusto. Imparare a destrutturarci é un bellissimo apprendimento, costa fatica, ma apre gli orizzonti e fa star bene, perché aiuta ad uscire dall'ottica della prepotenza e a scomporre le nostre rigidità. Tutto é importante per imparare a dialogare, incontrare e creare pensiero critico.
Parliamo, ma non sappiamo dialogare e dialogare significa prendere in considerazione ciò che l'Altro dice, anche se diverso da noi. 
La missione aiuta a destrutturarti, sempre, se ti lasci destrutturare, perché tutto parte dalla nostra volontà e a quanto vogliamo metterci in gioco in questa vita e ai suoi insegnamenti. 





                                         Elisangela e la sua musica....anche con la pioggia!


 " La vita non é aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia."
Gandhi


Ho letto un articolo sul giornale Folha de S. Paulo dove c'era scritto che l'organizzazione Medici Senza Frontiere ha divulgato una comunicazione che dichiara la situazione del Brasile come "catastrofe umanitaria" a causa di una incontrollata pandemia di Covid 19.
Medici Senza Frontiere fa un appello urgente alle autorità brasiliane perché riconoscano la gravità della situazione, che sta uccidendo milioni di brasiliani. 
Manca una volontà politica di forma adeguata che sappia contrastare l'avanzamento della pandemia, il numero dei contagi e l'aumento dei decessi. 
Nicolai Meinie, direttore generale dei MSF, dichiara che il ritmo delle vaccinazioni non é rapido o sufficiente per coprire l'80% della popolazione che ancora é suscettibile al virus, perché non vaccinato e perché non ancora contagiato. 
Il Brasile é il secondo paese dopo Stati Uniti d'America per maggior numero di morti. In Brasile sono morte 362 mila persone e infettate 13,7 milioni. Secondo Medici senza Frontiere il governo federale si rifiuta di adottare linee guida per la sanità pubblica, che da sola deve gestire situazioni di crisi, come mancanza di ossigeno e posti letto.
Il grande lavoro di prevenzione come distanziamento sociale, uso della mascherina e igiene deve partire alla base e nelle comunità, che purtroppo non rispettano le norme necessarie. 
Dopo un anno di pandemia ancora non esiste un' azione efficiente che aiuta ad arginare la situazione drammatica che il paese sta vivendo, oltre a questo, alcuni politici promuovono rimedi come hidroxicloroquina e ivermectina come panacea per Covid, smentite dalla comunità scientifica come efficaci contro il virus. 
Attualmente é vaccinato il 15,5% della popolazione con una dose sola, mentre il 5% della popolazione con la seconda dose. 
Sono testimone che di distanziamento sociale se ne fa poco e poco rispettato. Mi é capitato di entrare in alcuni supermercati per fare spesa e trovarmi in situazioni dove il metro di distanza era un optional o di prendere l'autobus e conviverci dentro con la paranoia Covid, perché affollato. Per questo quando posso, uso Uber, ma sempre mi metto nei panni di chi non può permettersi di pagare un Uber, di chi deve andare a lavorare e ogni mattina prendere un autobus strapieno!
Ma non sarebbe meglio far circolare più autobus, con uso limitato di passeggeri? Non si possono incontrare altre strategie? Perché sembra che tutto sia come prima, solo che adesso si va in autobus con la maschera, ma la quantità di persone é la stessa. 
Manca, manca il buon esempio politico, sì! 
Concordo con la posizione di Medici Senza Frontiere.
Andiamo avanti.