mercoledì 24 febbraio 2021

Toque de recolher

Siamo dentro al toque de recolher...ossia coprifuoco, questa volta non è per causa di gang o regolamento di conti, mi piacerebbe che fosse cosí, anche se è brutto dirlo, ma in realtà é per causa del Coronavirus. 
Questa significa che la situazione sta peggiorando, i casi di contagio stanno aumentando e gli ospedali e le strutture sanitarie non riescono a contenere le emergenze.
Stiamo entrando nella terza ondata della pandemia, dopo un breve periodo che sembrava aver portato un miglioramento e stabilità della situazione. 
Il prefetto di Salvador, giustamente, ha indetto un nuovo coprifuoco che vede la chiusura anticipata di alcuni luoghi commerciali e la chiusura totale di posti che non sono necessari, come cinema, teatro, spiagge. Sulle spiagge la vedo un po' dura, perché sono sempre frequentate, luogo di agglomerazione e festa e il clima caldo Bahiano non aiuta ad evitarle.
Anche la Diocesi di Salvador ha deciso di seguire la linea della prefettura e le celebrazioni delle messe sono momentaneamente sospese. 
In Bahia siamo a quasi 11 mila morti per Coronavirus.
I casi di Covid stanno aumentando anche nel mio bairro e se prima c'era molta leggerezza e non preoccupazione, adesso appaiono cartelloni con scritto "si entra con maschera". 
Il discorso vaccino, poi, rimane un mistero impenetrabile!! 
Si dice che c'é, che poi non c'é, che non basta per tutti, che non tutti saranno vaccinati...che poi si...che poi no....che poi forse...un giorno. 
Sembra di aspettare Godot! Ma mi auguro che il finale sia diverso. 
Una cosa che mi fa arrabbiare, tra le tante, é che ci sono persone che usano potere, influenza e conoscenze per vaccinarsi prima degli altri, vaccinare sé e tutta la famiglia. Una grande ingiustizia, la solita prepotenza che vince sugli altri e magari erano persone che prima sottovalutavano il problema, chiamandolo " una semplice influenzina!". 
Altra cosa che mi dà sui nervi, sono le foto di persone che si vaccinano. 
Perché tutti belli e sorridenti devono far vedere che hanno ricevuto il vaccino? Quando c'é gente che lo sta aspettando e non si sa se potrà vaccinarsi o meno....perché non essere semplicemente discreti e "silenziosi", ringraziando per la fortuna che si ha avuto, invece di mostrare il braccio come trofeo raggiunto? 
Il vaccino deve essere un diritto per tutti, deve essere per tutti, ma é sempre la "povera gente" che ci rimette, che aspetta...aspetta....e mentre aspetta non sa neanche se potrà avere la possibilità di guarire ed essere curata, perché aspetterà anche in un ospedale dove non ci saranno letti sufficienti per accoglierla e aspetterà seduta per terra dove la durezza del pavimento aggiungerà dolore a quello che già il suo corpo e il suo spirito starà passando e magari passerà la foto di un tizio ed una tizia che con il loro sorriso smagliante esulteranno trionfanti per il vaccino appena preso! Per favore, almeno questo risparmiatecelo, siate contenti si, ma lottate anche per chi ancora sta aspettando. 
Esiste un "sovranismo" vaccinale, così viene chiamato, dove i paesi mondiali più forti, si accaparrano i vaccini, in accordo con le case farmaceutiche, ai danni dei paesi e delle popolazioni più povere del pianeta, un accesso privilegiato!! 
(denuncia e analisi di David P. Fidler sulla rivista Science)
La scienza, diceva Francis Bacon, deve essere a vantaggio dell'intera umanità, ma non abbiamo ancora imparato a metterlo in pratica. 
Vaccino per tutti, dignità per tutti, vita per tutti!
Impariamo a volerci bene in questo mondo! 
Impariamo.

Persone vaccinate in rapporto alla popolazione, in data 23-2-2021, é di 0,61%, abitanti del Brasile 207.652,865.
A piccoli passi.
(fonte Regional governments via Coronavirus Brasil)

Anche noi dell' asilo della Comunità Parrocchiale Paolo VI e del progetto Conexão Vida, abbiamo deciso di spostare l'inizio delle attività. 
Nonostante questo, continuiamo con la distribuzione della zuppa e del pane e quando posso, continuo a visitare le famiglie del progetto. 
A piccoli passi, si procede a piccoli passi.

Aggiungo che il presidente brasiliano ha approvato quattro decreti che renderanno più facile il possesso di armi da fuoco in Brasile. Si riducono al minimo i requisiti per l'acquisto e il porto d'armi e aumenta il numero di armi e munizioni consentite, da quattro a sei, questo limite sale a 8 nei casi di agenti di polizia, polizia penitenziaria e altri dipendenti di procure e tribunali.
Questa linea politica nasce dalla convinzione che liberalizzare il possesso di armi, porterà più sicurezza al paese. 
Ricordo che nel 2019 si sono registrati 41 mila omicidi commessi con le armi da fuoco, per non parlare di un decreto che dà il via libera alle organizzazione criminali di aumentare i propri arsenali, rendendo il Brasile più pericoloso. 
Faccio memoria che sono stata assaltata l'anno scorso da un tizio che mi ha puntato un'arma addosso!!!
Abbiamo bisogno di tutto questo?  

Più Vaccini, Meno Armi!





  









sabato 6 febbraio 2021

Finestre....sguardi sul reale.

 Sono giorni di lavoro duro in queste settimane.
Da lunedì a venerdì tutte le mattine dalle 8 alle 13, aiuto le colleghe dell'asilo a pulire, imbiancare, risistemare la struttura, ferma da quasi un anno, causa pandemia. 
C'é molto da fare e con i tempi brasiliani scanditi da chiacchere e organizzazioni da ultimo minuto, le ore, i giorni, si dilatano, prolungandosi in scadenze a lungo termine.
La cosa interessante é che tutto viene fatto da noi, che non siamo imbianchini o muratori per piastrellare o coprire buchi. Un gran lavoro volontario, senza nessuna professionalità, ma che dà risultati decenti e accettabili. E' un po' l'arte dell'arrangiarsi, dove ci si industria a fare di tutto, caratteristica delle classi povere, che non avendo soldi per pagare professionisti o materiali di buona qualità ricorrono all'inventare e procurare soluzioni partendo dal niente o dal poco.
Se si visitano alcune case si possono notare bene queste soluzioni, come tavoli retti da gambe di legno con una misura differente, nastri adesivi come collante, composizione di armadi che sembrano mosaici, muri con piastrelle riciclate, antenne incastrate tra i rami di alberi e molto altro. L'estetica passa in secondo piano, ciò che importa é la funzionalità dell'oggetto, creando il dispiacere per stylist e arredatori di interni o forse ispirazioni per IKEA (catena svedese di arredamento casa). Sembra che il prefetto di Salvador permetterà di riaprire le scuole in marzo, ma il tutto ancora naviga nell'incertezza e nelle possibilità. In ogni caso il 1 di marzo riapriremo con il rinforzo scolastico per i bambini seguiti dal progetto Conexão Vida, ne hanno veramente bisogno e per loro sarebbero ore alternative allo stare chiusi in casa, per strada o nel nulla.
Saremo io e Leleu (Rosania il suo vero nome), la mia collega, che seguiremo il rinforzo scolastico e le attività legate al progetto Conexão Vida.
Proprio per questo sto iniziando a visitare le famiglie, per conoscerle, per farmi conoscere e per avvisare che il primo marzo riprendiamo.
Forse non é ideale andare di casa in casa, con questa pandemia, ma ci vado con maschera e alcool gel ed é una cosa importantissima da fare, perché ti permette di vedere di persona le condizioni di vita di molte famiglie, bambini e giovani.
Ti permette di sederti, ascoltare e parlare con loro. 
Ci sono delle situazioni di vita veramente precarie, povere, culturalmente e materialmente.
Come il caso di Matheus che ha 12 anni e vive con la madre, il fratello più grande e la sorella. Matheus non sa leggere e scrivere, ha difficoltà di apprendimento, dicono, anche la mamma non sa leggere e scrivere. Saltuariamente lavora come domestica, ma non raggiunge un salario sufficiente e vive con i soldi della Bolsa Famiglia, un sussidio creato dal governo Lula.
La casa di Matheus é qualcosa che mi ha toccato profondamento...non so se si può chiamare casa! É una baracca, praticamente! 
Piccola come una stanza singola, buia, senza finestre, fatta di legno, mattoni e tetto di lamiera, il bagno é fuori. Che situazione! 
Anche la mamma vorrebbe imparare a leggere e scrivere, ma la cosa a cui tiene molto é che prima sia Matheus che lo faccia, che é spesso oggetto di scherno da parte dei compagni e altri ragazzi del bairro. 
La mamma ha difficoltà a richiedere alcuni documenti che ancora i suoi figli non hanno, come il CPF, che é come il codice fiscale italiano, non sa come muoversi e avendo difficoltà a leggere e scrivere, non é capace di fare prenotazioni online. 
Vedremo di aiutarla in questo.
Mi ha toccato profondamente la loro situazione... forse il buio di quella casa, la fragilità di quella donna, la sensibilità di Matheus, la povertà descritta in quei pochi oggetti, la vergogna di non saper leggere e scrivere e quell' inferiorità che ti schiaccia. Sono molte le situazioni di questo tipo, realtà che mostrano una vera faccia del Brasile, fatta di emarginazione, povertà, discriminazione, ghettizzazione....una faccia che é la maggioranza del popolo brasiliano. Tra i politici del governo del presidente c'é chi considera la borsa famiglia come beneficio per "disgraziati ignoranti", tagliandone i fondi e dimezzando la lista dei beneficiari. 
Nel 2018 il reddito medio dell’1 per cento più ricco dei brasiliani è stato 33,8 volte più alto di quello del 50 per cento più povero. L’unico paese al mondo dove tale rapporto è superiore è il Qatar. 
C'é una disuguaglianza sociale abissale!
Per non parlare poi di come questa crepa o voragine continui ad aumentare grazie ad un governo che beneficia le classi benestanti e che toglie sussidi e aiuti alle classi più povere. Lo scorso anno un parlamentare si è fatto rimborsare con denaro pubblico 157mila real di spese di odontoiatria estetica. Alcuni giudici guadagnano più in un mese di quanto ricevano in un anno quelli dei paesi ricchi.
E Matheus e la sua mamma vivono in una catapecchia!
Così come Joyce di 32 anni che vive con i suoi 4 figli, avuti da 4 uomini diversi, poca istruzione, storie di abbandono e violenza. Oggi ho visitato la sua casa per conoscere la figlia di 14 anni per coinvolgerla in un possibile gruppo dei giovani che mi piacerebbe creare e per chiederle di dare una mano con i bambini del rinforzo scolastico. Anche qui parlare di casa é un eufemismo. Bagno senza finestra, buio e con muro fatto di calce e incompleto. Due sole stanze, per lei e i suoi figli, di cui la più piccola di un anno, senza mobili se non un letto e e tutte le cose accatastate dentro a scatoloni. Ci sono molte, molte povertà e come dicevo non solo materiali, ma sociali, culturali che portano ad abbruttirsi e non avere cura di sé. 
Così mi sto addentrando in questi sguardi di esistenze reali e periferiche, vite fragili, fatte di sopravvivenze e quotidiano, dove i buchi della vita vengono rattoppati alla meno peggio o inventando soluzioni per continuare a vivere. 


Tutte le foto presenti in questo blog sono scattate da me e non prese in prestito.


Dalla finestra di casa di Leleu, bairro Pau Miudo


Pau Miudo é fatto di sali e scendi, scalinate ovunque.


Bairro di Pau Miudo, tipico bairro de Salvador de Bahia




separazioni visibili....bairros periferici e grattacieli centrali