sabato 2 aprile 2022

Siamo tornati!

 Siamo tornati! 
Dopo una lunga pausa estiva, conclusasi con la fine del carnevale, la prima settimana di marzo ha ripreso il rinforzo scolastico e le attività educative- ludiche con i bambini del bairro di Pau Miudo, del progetto Conexão Vida.
Hanno riaperto anche le scuole, dopo due anni che erano chiuse. Finalmente!
Solo che bambini di  7 e 8 anni, che hanno ripreso a studiare, si trovano in forte svantaggio, perché entrano nella serie certa, ma con una alfabetizzazione di base che é indietro, molto indietro. Ho bambini di 8 e 9 anni che devono affrontare schede scolastiche di lingua portoghese, matematica, storia, ecc....ma non sanno ancora leggere e scrivere bene, non sanno riconoscere le lettere dell'alfabeto.
Come avevo scritto nei precedenti post, sono bambini che non sono seguiti dalle famiglie, gli stessi genitori hanno problemi nello scrivere o nel leggere.
Sembra quasi che questi due anni di pandemia abbiano divorato un tempo prezioso, creando un buco, che faticosamente deve essere colmato. 
Pezzettino per pezzettino nel rinforzo scolastico, cerchiamo di cucire quello strappo che limita la vita di questi bambini e la loro condizione sociale e familiare, non deve punire e offendere un intelligenza, una creatività che é presente, ma che infelicemente non é valorizzata e aiutata a crescere.
Una cosa, che reputo importante e che mi piace fare, é quella di sviluppare in loro e con loro, il "senso critico", la possibilità di esprimere il proprio punto di vista e di dire cosa pensano di quello che succede nella vita reale e anche, nel leggere un testo di scuola. Non sono abituati, perché la maggior parte delle cose sono studiate a memoria o non studiate, copiate e abbandonate. Così come il dialogo, si parla poco con loro o non li si coinvolge affatto, come se un bambino non avesse diritto ad esprimere quello che pensa o ad avere idee. Le emozioni, i sentimenti, i desideri vengono tenuti nascosti, taciuti nella classica frase: "ta tudo bem...ta tudo certo!"
Perché si é abituati a dire così e perché non si può parlare di sé e dei "demoni" che sono presenti nella vita delle loro famiglie. 
Ci sono storie che parlano di padri assenti o assassinati, di madri umiliate e ferite, di condizioni precarie, di sacrifici, di povertà.
Durante un compito per la scuola, di fronte alla domanda "Quale notizia ti piacerebbe leggere nei giornali", una bambina ha risposto:" che il cibo del centro commerciale fosse gratis!".
Per lei comprare un gelato o un hamburger o un' altra prelibatezza é troppo caro. 
Non ci sono soldi in casa, non ci sono possibilità, ma ci sono sogni e desideri semplici, come quello di mangiarsi un hamburger in un centro commerciale!









Il martedì pomeriggio ho ripreso a fare volontariato nel progetto Levanta te e Anda (Alzati e Cammina).
Sono contenta, perché é come "ritornare a casa". 
Levanta te e Anda, nasce dalla Comunitá Trindade, dove ho vissuto per quasi due anni, prima di occuparmi dei bambini del progetto Conexão Vida.
Sono tutt'ora legata alla Comunitá Trindade, che fa parte del puzzle delle esperienze che compongono il mio cuore.
Levanta te e Anda é un centro diurno per moradores de rua, persone di strada.
Quando ero alla Trindade lo frequentavo, poi la pandemia lo ha costretto a chiudere, per una buona parte di tempo. Adesso, che la situazione Covid é migliorata, ha ripreso a funzionare regolarmente e integralmente.
Il martedì vado con Cristian, un collega pedagogista, che ha deciso di unirsi a me per creare delle attività educative che possono essere utili per le persone accolte, che frequentano il centro e per scrivere la sua tesina di mestrado! (Master)
Insieme proponiamo una dinamiche che mira all'alfabetizzazione di base (molti moradores de rua non sanno leggere, scrivere o hanno difficoltà nel farlo) alla condivisione, all'ascolto, alla partecipazione attiva e democratica. 
In alcune attività io e Cristian seguiamo la metodologia di Paulo Freire, dove attraverso parole generatrici, che prendiamo dai loro racconti, costruiamo insieme a loro, frasi che poi analizziamo. Si parte sempre dalla realtà e dalla situazione in cui si vive, dalle loro esperienze, dalla Vita. Chi ha difficoltà nel leggere e scrivere viene aiutato da noi. La condivisione é un momento importante, perché ognuno é protagonista e esprime il suo pensiero. Chi vive per strada é spesso "invisibile" agli altri, é scartato, rifiutato, allontanato, non ha "valore", nei nostri incontri accade il contrario, desideriamo che sia così, perché per noi ogni persona ha la sua dignità, che va rispettata, accolta e "amata", proprio perché persona.
C'é molta sofferenza nelle storie di vita delle persone che vivono per strada, tanta tristezza, anche. Così come vizi legati all'alcool e alla droga che aggravano e appesantiscono le cicatrici esistenziali, rendendole più fragile, evidenti, palpabili.
Si entra in punta di piedi nelle loro storie, così come si rispettano i momenti di interazione, c'é chi prende la parola spesso, chi é più riservato, chi socializza di più, chi di meno, ognuno ha il suo tempo, un tempo che appartiene alla sua storia.
Sono veramente contenta di riprendere questa attività, di essere là con loro, é da dove sono partita, quando sono arrivata in Salvador.
Mi ricordo del mio cartone arrotolato la mattina e srotolato la sera, quando dormivo alla Comunità Trindade, o povo da rua...il popolo di strada, fa parte della mia camminata, fa parte della mia esperienza in questo Album della Vita.
Sono persone toste le persone di strada, sono persone dure con un cuore di burro o manteiga, come si dice qua. Dietro quel modo di fare burbero e tagliente o spavaldo e libertino, c'é una persona che chiede di essere considerata, amata e rispettata e che in fondo, anche se ama la sua libertà che la strada gli da, desidera solo un tetto dove poter tornare la sera e una "famiglia" che lo accolga e gli voglia bene. 








Per finire e per stare nel titolo di questo post: "Siamo tornati", il mercoledì mattina siamo tornate con il corso di bigiotteria e uncinetto, della pastorale sociale della parrocchia, del bairro dove abito, che é la parrocchia dei padri Comboniani.
Lo scorso anno la pastorale sociale, che segue le famiglie del bairro, più necessitate e in condizioni difficili, ha creato una serie di corsi, rivolti in particolare alle donne di queste famiglie, così che possano imparare un'attività, come cucina, artigianato, bigiotteria, per poi metterle in pratica e diventare autonome, tipo aprire un'attività culinaria, avere un proprio banchetto di artigianato o bigiotteria, per vendere e racimolare qualche soldo.
L'obiettivo, non é solo economico, ma soprattutto un percorso personale di autostima e valorizzazione di sé.
Ho aiutato nella formazione, condividendo idee e sviluppi, negli incontri della pastorale sociale. Il progetto zoppica un po', perché bisogna aiutarlo a farlo decollare meglio, nel senso che per ora non stanno partecipando in molti, ma diamogli tempo e aiutiamolo a crescere.
Io sono una forte sostenitrice delle iniziative per le donne, sia nella creazione di gruppi di artigianato, di benessere psicofisico, di incontri di formazione.
In una società fortemente maschilista, dove il ruolo femminile é servire il marito e appartenere al focolare domestico, di essere oggetto sessuale del piacere maschile, mentre quello donne non é considerato, se non ridicolizzato e denigrato, il protagonismo femminile deve farsi spazio e aprire varchi che permettano una maggiore valorizzazione e visibilità della propria persona.
E quando una donna riesce ad ottenere un lavoro e un'autonomia economica, questa non é retribuita degnamente, perché in quanto donna viene pagata di meno!
Il salario di una donna é inferiore a quello di un uomo, nonostante gli incarichi siano gli stessi. Letteralmente assurdo! Sembra di tornare ai tempi delle suffragette!
Então, il mercoledí mattina aiuto Maria de Jesus, nel corso di bigiotteria, preparo la sala, curo i materiali,  accolgo e annoto la presenza di chi partecipa, faccio due chiacchere durante il corso e....imparo anch'io qualcosa! 






gli orecchini con le perline tutte colorate gli ho fatti io!!


Siamo tornati.....per ricominciare, per non abbandonare, per continuare, per sperare, per avanzare, per trasformare, per "camminare", per sognare, per lottare.....
C'é sempre la tentazione quando qualcosa é difficile, quando non gira come ci si aspetta, quando é "piccola" e "zoppicante", di mollare e rinunciare. Con la solita domanda inquisitoria: "ma ne vale la pena?" "tu cosa ci guadagni?"
Io penso sempre che ne valga la pena quando, anche se timidamente e a piccoli passi, fai qualcosa per qualcuno, fosse anche una persona sola. Tutti vogliono i grandi numeri, le "cattedrali del deserto"  le grandi opere, ma io parto sempre dall'altra parte della barricata, dal basso, dal poco. Parto da quello che incontro, da quello che ho e se ho poco, parto da li. " E' faticoso, é stancante, a volte frustrante, ma é un cammino, fa parte del cammino. Perché per me, la cosa più importante é mettersi in moto, "camminare". Ne vale la pena, perché il cammino si apre camminando e se non si apre, ne troverai un altro. Questo é un po' la mia "natura", il mio essere e quel desiderio di crederci sempre, anche con i piedi feriti e doloranti, da tanto camminare su queste strade della Vita. 
C'é una frase ironica che dice: "se il mondo ti sembra brutto, diventa bello tu"
Ecco da dove partire.

Siamo tornati!!