mercoledì 13 maggio 2020

Percezione del tempo: immobile

Sembra che il tempo si sia fermato, sembra.
I giorni passano, per es. sai che è lunedì, martedì, mercoledì, giovedì...ecc...ecc.., ma allo stesso tempo, tutto ti sembra immobile, che non scorra, a differenza del dito che fai scivolare dolcemente sul calendario. Questo isolamento sociale, perché è veramente un isolamento, ha completamento bloccato il tempo...il tempo del "fare" e dell'incontro con gli altri, per questo mi sembra di vivere  un apparente "immobilità". Il tempo che si vive ora è dentro un luogo fisso, le persone che si incontrano, ora, sono quelle che abitano con te e giorno dopo giorno c'è una quotidianità che ha il sapore della ripetitività e del desiderio di altro. All'inizio della quarantena si contrastava la routine con idee creative e originali, fuori dall'ordinario, proprio per non banalizzare il tempo e contenere il desiderio della "fuga".
Oggi si è un pò persa la voglia di creare e si è assuefatti all'abitudine dei giorni e delle cose, senza chiederti più quando se ne uscirà, per la paura di una risposta difficile da accettare. Tutte le mattine, salendo sopra uno scalino, guardo il mare, ho la possibilità di vederlo da lontano, solo non posso toccarlo, ne sentirlo, lo accarezzo con uno sguardo lontano che sa di nostalgia e attesa. Il mare, il suo colore, il suo canto, il suo profumo, mi ha sempre fatto stare bene e mi fa bene, lo aspetto, come aspetto il ritorno di altre cose che stavano costruendo i miei giorni e la mia vita. Forse ho una nota di pessimismo in questi miei pensieri, ma li lascio scorrere così come sono e li tiro fuori, accogliendoli così come vengono. 
Sarà che è iniziata, anche, la stagione delle piogge e piove, piove, piove di continuo...l'estate ha lasciato spazio all'autunno e all'inverno che verrà, sempre in infradito, ma con una nuvola in più e con quel frionzinho delicato, da pantalone della tuta. 
Aspettiamo, rimaniamo in attesa, io, come tutte le persone che vivono in comunità, con umori che sanno di sale e di zucchero, di risate e di sospiri, di pazienza e impazienza, di tedio e di abitudine, di scherzi e di silenzi, di preghiera e di candele, di film netflixiani e di segnale che se ne va: "noooo, proprio adesso!!!", di pioggia che bagna i piedi, perché le infradito non si tolgono mai...e di sole che si abbraccia quando torna. Aspettiamo che la quarantena finisca....aspettiamo!
In questa attesa c'è sempre una gran gratitudine: gratitudine perchè viviamo in uno spazio grande, gratitudine perché ci prendiamo cura l'un con l'altro, gratitudine perché possiamo celebrare in chiesa, la nostra casa, gratitudine perché nessuno si è ammalato, gratitudine perché nonostante tutto amiamo questa vita e le risate non mancano mai.

Siamo a  più di 10.000 morti in Brasile, con un collasso sanitario, in alcune zone, che porta ad uno sconforto e ad una totale indignazione. I casi sono in aumento con una alta velocità di trasmissione e con un presidente che se ne va in giro a fare comizi,  senza maschera. Tanti sono i morti anche qui e poche le possibilità di cura. C'è chi muore di Coronavirus senza saperlo, perché non sempre vengono fatti i test e quando si può è già troppo tardi. 

                                 
piove...piove...piove!








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