giovedì 21 gennaio 2021

Block notes

  •  Primo giorno di zuppa indipendente: andato!
Martedì c'é stata la distribuzione della zuppa e del pane, come ogni martedì e la zuppa é stata cucinata proprio da noi!
Ci siamo organizzati in base alle forze in campo a nostra disposizione....poche...solo noi donne della piccola comunità parrocchiale Paulo VI, ma sappiamo che sono proprio le donne che "portano avanti il mondo"!
Un piccolo gruppo, durante la settimana, va a chiedere ai vari mercatini del bairro verdure che scartano e buttano, perché non più adatte alla vendita. 
Le verdure donate vengono lavate, tagliate, eliminando la parte danneggiata e messe in frigo, in attesa di essere cucinate.
Il lavoro del secondo gruppo é la preparazione della zuppa, lasciato a chi sa cucinare....non io!
Io aiuto nel chiedere le verdure ai vari mercatini e nel tagliarle....lavoro che chiamo di catação, come quando ogni mercoledì, periodo pre-pandemia, accompagnavo il gruppetto della Comunidade Trindade a raccattare le verdure scartate al mercato di S. Joaquim....vedi post passati. 
Il lavoro della pulizia delle verdure e del taglio é ben certosino, si cerca di eliminare la parte marcia per salvare la parte che ancora si può mangiare. 
Come già avevo scritto in precedenza, questo lavoro ti porta a vedere come si buttano cose, in questo caso alimenti, solo perché non sono più belli da comprare, ma che in realtà possono ancora essere utili, si possono ancora mangiare. Sempre ci scontriamo con la cultura dominante del bello, dello spreco, dell'apparenza e non della sostanza, del mercato e non di una socialità a misura della dignità, difficilmente accettabile in questa politica economica che schiaccia il "bene comune".
Mi ricordo che in una canzone del gruppo musicale dei CCCP, band punk rock emiliana degli anni 80' c'é una parte che dice: "produci, consuma, crepa!"
Lo stile di vita mondiale sembra essere proprio questo, solo che c'é una parte di mondo che crepa anche senza consumare....si muore per indifferenza, si muore perché non ci si può curare, si muore perché non ci si alimenta bene, si muore per ingiustizia o meglio ingiustizie, perché ce ne sono molte.
Comunque, tornando alla zuppa, ce l'abbiamo fatta. 
Siamo riuscite a trovare verdure e ingredienti sufficienti per metterla in atto, adesso é mantenere questa autonomia e portarla avanti, che non é facile. I mercatini dove chiediamo le verdure sono piccoli, le quantità modeste, il bairro dove stiamo non offre molte possibilità, l'ideale sarebbe il mercato di S. Joaquim, grande e ricco di bancarelle, ma é lontano e non abbiamo la macchina. Queste limitazioni sono sempre stati motivo di sfiducia e scoraggiamento, per questo non si faceva la zuppa negli anni passati, dipendendo sempre da un'altra parrocchia, ma in questo periodo é nata la spinta che ha portato a dire: "Facciamo con quello che abbiamo...proviamoci!"
Così é!
Grazie a Rosa, Benilde, Ieda, Valdecia, Leleu, Luciene e quella signora anziana che lunedì pomeriggio ci ha portato spontaneamente, nel suo piccolo sacchetto di plastica, le verdure che le erano rimaste in casa.


lavaggio verdure




pentolone 


Zuppa!












  • Prima riunione
Lunedì c'é stata la prima riunione del gruppo creche, si legge cresce,(asilo) che funziona anche come centro sociale comunitario. 
La mia prima riunione di equipe della comunità parrocchiale.
In marzo si rimetteranno in campo alcune attività, quali l'accoglienza in due turni dei bimbi dell'asilo, uno mattutino dalle 8 alle 11.30, bimbi dai due ai tre anni e pomeridiano dalle 13 alle 16.30, bimbi dai 4 ai 5 anni.
In questi orari, alternativamente ci sarà la possibilità del rinforzo scolastico per chi frequenta la scuola. Posso dire che ci sono bambini e bambine che non hanno la possibilità di seguire la scuola online, perché non hanno un computer o non hanno un aiuto dai genitori, perché inesperti con il linguaggio tecnologico o analfabeti, quindi sono bimbi che rimangono indietro e non sanno neanche loro in quale parte del programma scolastico si trovano. L'istruzione pubblica é molto carente, seguita male e poco valorizzata. Ci sono persone adulte che mi chiedono se l'Italia é vicina agli Stati Uniti d'America o bambini che pensano che la mia lingua madre sia l'inglese e che non hanno la minima idea di dove sia l'Italia, l'Europa, il Brasile stesso. Sanno che esiste un mondo ma non hanno idea di come é suddiviso. Bambini che fanno fatica a leggere, a tenere un impugnatura corretta nello scrivere, che diventano adulti abbandonando precocemente la scuola. Il futuro é molto limitato per loro, in una società altamente discriminatoria e che ghettizza. 

Dopo le 16.30 ecco che lo spazio diventa aperto a tutti, ma in particolare ai bambini-giovani del progetto Conexão Vida e alle donne. 
Si ha in programma di creare corsi di karatè, capoeira, biodanza (perché abbiamo già i contatti) gruppo incontro adolescenti....io sto puntando anche per il gruppo artigianato...work in progress...
Chiaro che tutto deve essere su misura pandemia: spazio all'aperto, piccoli gruppi, uso maschera, uso alcool gel, distanziamento sociale.
Si punta per marzo-aprile, con già una programmazione tra le mani.
Speriamo che qualcosa riusciamo a metterla in pratica, nei limiti e nel rispetto di attese e prevenzioni.
L'intento é cercare di essere punto di riferimento per questo bairro, creare opzioni alternative alla strada e alla violenza, cercare di suscitare semi di conoscenza e curiosità, autostima e valore.

In questi giorni abbiamo gioito per le prime vaccinazioni contro il Coronavirus avvenute in territorio brasiliano, per l'arrivo di un vaccino e un piano sanitario che forse...forse, si sta muovendo. Ma ieri un'altra triste e demoralizzante notizia. Il Brasile non ha vaccino per tutti! Sono state bloccate le esportazioni di vaccino provenienti dalla Cina e dall'India, paesi con i quali si hanno problemi di diplomazia, causa governo attuale al comando. 
Ho deciso di non utilizzare questo blog per denunciare pubblicamente linee politiche che non condivido e che mi trovano a dissentire completamente. 
 So che le mie righe vengono lette da chiunque e per evitare problemi e rispettare ogni pensiero, mi limiterò ad usare toni leggeri e non espliciti, sottolineando, però, l'incompetenza, l'ignoranza, la superficialità nel gestire questa pandemia.  
Mi auguro solo, che la situazione vaccino, possa essere sbloccata al più presto e che si possa mirare al bene comune e al bene di tutti.
Abbiamo bisogno di tornare a vivere e non avere più paura, abbiamo bisogno di non piangere più i "nostri" morti. Il Brasile é a quota 213 mila vittime per Coronavirus, con un sistema sanitario in collasso in alcuni stati, come in Amazzonia e in particolare nel distretto di Manaus. 
Hanno fatto il giro del mondo le immagini di campi aperti per la sepoltura delle vittime, delle richieste di aiuto in lacrime per la mancanza di ossigeno, di persone dormendo per terra, per l'assenza di posti letto. 
Non ci possono negare il diritto di essere vaccinati dopo tutta questa sofferenza! 
Ci credo e ci voglio credere che tutto andrà per il meglio, che il benedetto vaccino possa migliorare le cose, che sarà accessibile a tutti e per tutti....ci voglio credere.

Santa Alegria de Viver...contagiami solo tu!




  • Immagini

Bairro di Pau Miudo,
l'edificio giallo é l'asilo (creche).

Dalla mia finestra, in un giorno di pioggia


A volte il mio occhio rimane ipnotizzato dall'ammasso di case che la vista incontra in ogni perimetro del bairro. Non mi era mai successo di esserci così dentro. Ipe Amarelo, in Minas Gerais, dove ho vissuto nella mia esperienza passata, non aveva tutte queste strade chiuse, scalinate, vicoli ciechi, così tante case ammassate una sopra l'altra. Qua l'occhio si perde tra i colori rossi dei mattoni. Quando faccio la scalinata per arrivare in una via principale commerciale, mi fermo a metà strada per guardare questo paesaggio urbano così particolare ed unico, dove non esiste spazio, se non quello del cielo sopra la nostra testa e mi dico: é proprio favela!
E allora mi vengono in mente le immagini del film Cidade de Deus, Tropa de Elite, il Maestro di violino, del regista Sergio Machado, che consiglio vivamente.
Adesso il "film" lo devo condurre io, ma la regia di questa sceneggiatura sarà la Vita stessa, ispiratrice di ogni singola sequenza quotidiana.






























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